Conosciuto già in epoche
remote per la pericolosità delle sue correnti, Virgilio vi colloca la morte del nocchiere di Enea,
Palinuro, che, caduto in mare, raggiunge la riva dove viene ucciso
dagli abitanti del luogo che, a loro volta, saranno vittime della vendetta degli dei.
Tra il golfo
di Velia e quello di Policastro, Capo Palinuro si allunga sul mare per circa 2 chilometri, a
ovest della foce dei fiumi Lambro e Mingardo e oltre che per le reminiscenze letterarie è noto per la bellezza del mare, delle sue grotte, in particolare la Grotta Azzurra, e dell’entroterra che lo hanno reso
una delle mete più amate del Cilento.
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